martedì 20 maggio 2014

Visita in apirario

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Favo di covata opercolata (vitalità 3)
Bene! Niente acacia. Niente del tutto! Tanta fatica per un pugno di mosche! Anzi, per un pugno di api… e dire che le mie famiglie, tutto sommato, stanno abbastanza bene.
Mentre passavo in rassegna i telaini, uno per uno, stamattina pensavo che stiamo intervenendo molto pesantemente sullo stile di vita di questi animali.

Determiniamo le dimensioni delle loro celle, determiniamo forma direzione e dimensioni del favo e della famiglia, cambiamo le regine, controlliamo la sciamatura, mettiamo gli alveari a 30 cm da terra, facciamo una selezione genetica che il più delle volte porta avanti i caratteri sbagliati per le api anche se pensiamo che per noi siano giusti.

Tutto questo costituisce un argomento di riflessione solo per gli apicoltori che tutto sommato hanno un po’ di coscienza. Poi ci sono quelli che la coscienza ce l’hanno sotto i piedi e allora vai con gli antibiotici e gli acaricidi di sintesi a man bassa!
Purtroppo c’è ancora un altro passo da fare, ovvero il rapporto con l’agricoltura, foriero di pesticidi, erbicidi, ogni-essere-vivente-cidi.
Vorrei sperimentare “un’altra apicoltura”, ma non ne ho la forza. Dovremmo alverla tutti insieme prima di essere costretti a farla senza api…

domenica 18 maggio 2014

Urbino e il Montefeltro… Distretto culturale evoluto

Nel pomeriggio di venerdì 16 maggio 2014, nella splendida cornice del castello di Sassocorvaro, si è svolto un seminario dal titolo: Il piano di comunicazione offline e il piano di comunicazione sul web tenuto dalla bravissima Maria Pia Rossignaud, direttrice di Media Duemila. Dopo aver illustrato come il nostro paese abbia bisogno di un proprio piano di comuncazione, sia offline che sul web, la Rossignaud ha concluso il seminario cercando di fornire ai presenti un obbiettivo e degli stumenti per raggiungerlo. L’obbiettivo è quello di diffondere il desiderio e creare le condizioni per un “nuovo rinascimento italiano”, lo strumento è l’azione o, se vogliamo, la proattività della comunità, sia essa piccola, grande, reale, virtuale. Solo comunicando e agendo insieme possiamo fare in modo che la cultura diventi il vero motore del notro paese! Perché, seppur così sinteticamente, vi parlo di questo seminario? Naturalmente perché ero presente e perché ho contribuito portando la mia esperienza del “Miele del Montefeltro“. Anche altri hanno portato le loro esperienze. Alcune riguardanti la formazione nell’ambito degli operatori economici e delle amministrazioni pubbliche, altre il piano di comuncazione delle strutture ricettive balneari. Più in generale si è parlato della comuncazione all’interno di un territorio quale può essere questo pezzo d’Italia situato all’incirca tra Marche ed Emilia Romagna. Bella esperienza! Spero che abbia un seguito, almeno per quanto riguarda l’aspetto: “cultura volano dell’economia” al quale fa riferimento il distretto culturale evoluto Urbino e il Montefeltro.

martedì 6 maggio 2014

Visita in apiario

Il primo pensiero è stato: “Che delusione!”. Il secondo è stato: “Testone! Cosa pretendevi?”. Ancora una volte le api stupiscono, non per la loro capacità di accumulare miele, ma per la loro capacità di resistenza agli eventi avversi. Per circa 10 giorni sono rimaste chiuse dentro la loro casetta con circa 20 mila larve da nutrire e altrettante api nascenti senza avere la possibilità di uscire a procurarsi cibo! Questo è il secondo giorno di bel tempo e le api hanno appena fatto in tempo a salvarsi prima di morire di fame. Come pensare che vadano a melario in queste condizioni? Però c’è ancora una speranza per l’acacia: che la fioritura duri qualche giorno in più visto che molti fiori hanno aspettato il sole per fiorire e che una volta saziate le api siano compassionevoli verso il loro apicoltore.
Con una famiglia ho fatto un errore che voi non dovete mai fare! L’ho “inarniata” dal nucleo senza controllare che la porta del predellino di volo fosse aperta… Errore bestiale! Risultato: due belle manciate di api morte sul fondo, blocco di covata della regina e nemmeno una goccia di miele! Ho dovuto “rubare” un telaino di scorte ad un’altra cassetta per sperare che non muoiano di fame domattina! Speriamo.

lunedì 5 maggio 2014

Quando il gioco si fa duro…

Primo vero giorno di fioritura dell’acacia! Dopo giorni e giorni di piogge (ed i poveri amici di Senigallia ne sanno qualcosa!) finalmente ha smesso di piovere ed il cielo sereno ha favorito un soleggiamento degno di questa stagione. I fiori di acacia sono già il doppio o il triplo rispetto a ieri e le famiglie che vogliono sciamare, se non l’hanno già fatto oggi, lo faranno domani. Spero che quelle che non sciameranno abbiano iniziato a raccogliere: la temperatura diurna arriva sopra i 20 grandi, ma quella notturna sta scendendo in picchiata sotto i 10.